Antichi Romani - 27 a.C. - 68 d.C.
Soprintendenza Speciale archeologica, Belle arti e Paesaggio di Roma
Roma (Lazio) - Viale Galvano Della Volpe S.N.C.
La Villa delle “Terme degli Stucchi dipinti” sorge nel suburbio sud-orientale di Roma. É un rinvenimento eccezionale nel panorama insediativo della campagna romana: a differenza di molte altre ville del suburbio romano, viene precocemente abbandonata alla fine del I sec. d.C. e non presenta rimaneggiamenti successivi.
La parte settentrionale dell’edificio consta di un grande impianto termale alimentato da una fornace e comprendente, oltre ai tipici ambienti per immersioni in acqua calda, tiepida e fredda, anche una “sauna” e una piscina alla cui vasca, dipinta in azzurro, si accedeva tramite una scala a gradoni.
A est di quest’ultima e a sud delle terme, si trova un grande cortile attorno al quale si articolano ambienti di servizio e per l’intrattenimento.
La parte meridionale è prevalentemente occupata da ambienti residenziali. La ricca decorazione si mostra nei pavimenti con inserti e tessere di marmi policromi e pregiati, nei soffitti e nelle pareti dipinte, che in un caso si conservano “in situ” per un’altezza ragguardevole.
Le pitture, ad affresco in rosso, giallo, azzurro, bianco e verde presentano un’articolazione in pannelli ed esibiscono un ricco repertorio di motivi figurati e non, talora completato da elementi decorativi e cornici in stucco dipinto; vanno infine menzionate una serie di lastre architettoniche in argilla con motivi a stampo, poste probabilmente a coronamento di un piccolo portico.
Triclinium
L’ambiente fa parte della parte residenziale della Villa. Le sue ampie dimensioni e il ricco apparato decorativo confermano che si tratta di un ambiente di rappresentanza, probabilmente una grande sala da pranzo (triclinium) con tre lati per alloggiare i letti degli ospiti commensali e un lato libero per consentire i movimenti del personale di servizio.
Se le pareti erano riccamente dipinte, anche la pavimentazione non doveva essere da meno. Si tratta di un pavimento in opus tessellatum, con tessere bianche e nere che, nella porzione pulita, esibisce un motivo a treccia a due capi bianca su fondo nero e altri motivi geometrici.
La particolarità di questo rivestimento, che ne complica anche le operazioni di restauro, consiste nella sua rifinitura: le tessere, infatti, risultano eccezionalmente ricoperte da un sottile strato di stucco che contribuisce a regolarizzare i margini del disegno, restituendo l’impressione di un dipinto.
Restauro del mosaico
Raccolta fondi
I resti della Villa delle Terme degli Stucchi dipinti presentano discrete condizioni di conservazione, sebbene sia urgente proseguire le indagini archeologiche ed effettuare una serie di interventi finalizzati alla pulizia e al restauro delle murature e dei pavimenti in marmo e al recupero, al restauro e alla ricomposizione dei numerosi intonaci figurati e stucchi policromi pertinenti alla decorazione delle pareti e dei soffitti degli ambienti.
La villa è oggetto di un importante intervento sulla la parte meridionale del complesso, con particolare riferimento agli ambienti posti a Sud-Est dell’impianto termale. Di questi ultimi rimangono da chiarire: la planimetria, l’articolazione reciproca e la qualità di alcuni apparati di rivestimento, il cui recupero e la cui pulizia avverrà in sinergia con l’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro. In particolare, questo progetto specifico dedicato al Triclinium, nell’ambito di un più ampio progetto di recupero della Villa, prevede il restauro del rivestimento pavimentale a mosaico.