Cosimo Fanzago - 1737
Direzione regionale dei Musei Campania
Napoli (Campania) – Certosa di san Martino
Il pavimento spettacolare della Chiesa della Certosa è stato progettato dal bergamasco Cosimo Fanzago (che ha realizzato la pavimentazione del presbiterio e del coro) e dal certosino Bonaventura Presti e costituisce oggi un esempio eccezionale dell'arte dell'intaglio e della commissione dei marmi.
Realizzato in preziosi marmi policromi, con una soluzione decorativa che crea una illusiva tridimensionalità, il tappeto marmoreo realizza un effetto di grande impatto visivo per chi entra nella navata.
Per i motivi decorativi di quest'opera, gli artigiani intagliatori lavorarono marmi come il broccatello di Spagna, il bardiglio, l'onice di San Gesualdo, la fiamma di Blesia, il verde di Calabria, il bianco di Carrara, l'alpujarras, il rosso di Francia, il giallo di Siena, il diaspro di Sicilia, il nero del Belgio.
Restauro
Raccolta fondi
Il problema principale è la perdita di adesione, la frantumazione e il conseguente distacco degli intagli marmorei. Il fenomeno, diffusamente esteso a quasi tutta la superficie della navata, del coro e del presbiterio, progredisce nel tempo, causando la dispersione e la perdita di parti decorative.
Inoltre, l'accresciuto afflusso dei visitatori ha accelerato i fenomeni di degrado.
Tale situazione compromette irreversibilmente la tenuta generale del commesso, accelerandone velocemente il degrado, con il forte rischio di perdita totale della decorazione.
Gli interventi prevedono:
- rilievo metrico, realizzazione di fotopiani, realizzazione di grafico vettoriale;
-diagnostica preliminare volta a identificare tutti i fattori di degrado;
-consolidamento di tutti i distacchi e ricomposizione dei frammenti;
-stuccatura delle lacune e delle lesioni, pulitura della superficie lapidea;
-integrazione e ricostruzione delle lacune nei marmi con protezione finale;
-documentazione fotografica completa della pavimentazione, da realizzare prima e dopo gli interventi di restauro;
-progettazione di soluzioni future per una fruibilità che non danneggi l'opera a causa del forte impatto del calpestio;
-pubblicazione scientifica che documenti gli interventi di restauro, lo studio critico dell'opera.