Karl Wilhelm Diefenbach - Inizi secolo XX
Direzione Regionale Musei Campania
Capri (NA) Campania – Certosa di San Giacomo
La Certosa di San Giacomo a Capri custodisce, con trenta dipinti e cinque sculture, una delle più consistenti e pregevoli collezioni pubbliche dedicate all’artista tedesco Karl Wilhelm Diefenbach (Hadamar 1851 – Capri 1913).
Diefenbach aveva fondato nella periferia di Vienna, la comune chiamata “Humanitas”, basata sulla condivisione dei beni, sul naturismo e vegetarianismo e sul culto devozionale della natura, nella quale la pittura, scultura e musica erano attività abituali.
K. W. Diefenbach si stabilì a Capri alla fine del 1899, e vi rimase sino alla sua morte. La presenza sull’isola di una comunità teosofica promossa dall’artista ha rappresentato una tappa significativa di quel processo che portò Capri a trasformarsi da un povero centro marginale del golfo di Napoli, a un luogo iconico, una sorta di Arcadia primigenia, sospesa tra memoria dell’Antico e primitività mediterranea.
Definito spesso come un pittore visionario, K. W. Diefenbach riuscì “a dare del paesaggio caprese una sua visione titanica, primigenia, drammaticamente suggestiva”, molto diversa da quella prevalente nell’opera dei tanti pittori che prima e dopo di lui si sono confrontati con l’isola.
Alla sua morte le opere prodotte a Capri furono in parte portate via dagli eredi, molte vandalizzate e disperse, ma un nucleo superstite fu donato allo Stato italiano. Nel 1974 fu aperto al pubblico, nella Certosa di San Giacomo, il Museo dedicato all’artista tedesco.
Attualmente il Museo espone tutte le opere della collezione, ad eccezione di sei dipinti e due sculture, fino ad oggi custodite in deposito e in attesa di restauro per essere per la prima volta mostrate al pubblico in un nuovo complessivo percorso espositivo.
Opere oggetto dell’intervento:
“Innocenza: Ragazza con serpente”
“Grotta meravigliosa dal mare”
“Costa occidentale verso Capitiello (Costa con mareggiata / Il faro del Capo)”
“Grande grotta con figura/Grotta della Minerva con ninfa”
“Grotta venera con ninfa/ Grotta di Venere”
“Tempio con figura femminile (adorante)”
N. 2 “Figure maschili mitologiche
Restauro
Raccolta fondi (aggiornato al 11/02/2022)
Numerose sono le criticità:
• il particolare contesto microclimatico dell’isola con climi estremamente umidi d’inverno e temperature estive elevate, con la costante presenza della salsedine;
• la natura sperimentale della tecnica utilizzata dall’artista che, per conferire maggiore corposità ed effetti materici alle immagini, i colori a olio sono mescolati a bitume, sabbia e pietrisco solo in alcune zone delle tele;
• le grandi dimensioni delle tele montate su telai spesso sottodimensionati, a volte integrate nelle dimensioni con elementi lignei incollati sul retro;
• i precedenti restauri, che hanno affrontato le cause del degrado con interventi parziali, quali stuccature di materiale non idoneo, reintegrazioni pittoriche sopra vernici già alterate e toppe incollate sui supporti lacerati, che compromettono la corretta fruizione delle opere;
• le cornici, ideate dall’artista per essere parte integrante dell’opera, hanno subito deformazioni nei vari elementi della carpenteria e delle parti decorate a rilievo.
Ne deriva che, nel complesso, quasi tutte le opere soffrono di gravi problemi di tensionamento, deadesioni e decoesioni degli strati pittorici, deformazioni e fratture dei telai, alterazioni della cromia originale della pellicola pittorica, strappi e lacerazioni lungo i bordi, grinze e cretti particolarmente deturpanti.
L’intervento di restauro e manutenzione della collezione verrà suddiviso nelle seguenti fasi operative:
• indagini diagnostiche preliminari, volte sia alla conoscenza dello stato di conservazione che allo studio della tecnica di esecuzione. In particolare è previsto l’utilizzo delle seguenti tecniche di diagnosi a campione sull’intera collezione:
a) documentazione macrofotografica in luce diffusa e/o radente;
b) riprese della fluorescenza indotta da radiazione UV;
c) riflettografia IR con sistema a scansione;
d) analisi della fluorescenza dei raggi X per la caratterizzazione dei pigmenti ;
e) stratigrafie su sezione lucida, con fornitura di documentazione fotografica, in luce alogena e luce UV, ed analisi delle sostanze organiche mediante spettrofotometria FT-IR;
f) radiografia.
• Allestimento di un laboratorio di restauro nel museo stesso, per limitare al minimo gli spostamenti delle opere che necessitano di interventi particolarmente complessi, date le grandi dimensioni e il precario stato di conservazione delle stesse;
• Restauro delle 8 opere conservate nei depositi, 6 dipinti e due sculture in gesso, per le quali sono previste operazioni di depolveratura recto/verso, disinfestazione degli elementi lignei, rifunzionalizzazione dei telai e miglioramento del tensionamento delle tele, applicazione di nuovi supporti ausiliari, fissaggi dei sollevamenti degli strati pittorici, pulitura, stuccatura, reintegrazione cromatica e verniciatura finale. Per le sculture è prevista la riadesione delle porzioni che hanno subito gravi distacchi e fratture, la stuccatura e pulitura delle superfici e una equilibratura cromatica generale;
• Messa in sicurezza delle opere già esposte, e delle loro cornici, con operazioni di depolveratura, fissaggi puntuali dei sollevamenti degli strati pittorici, la schermatura del retro di tutti i dipinti con materiale inerte e traspirante e un nuovo sistema di ancoraggio al muro.