Ditta Bianchi - 1945 ca.
Museo delle Civiltà
Roma - Museo delle Arti e Tradizioni Popolari 'L. Loria' del Museo delle Civiltà
La bicicletta da arrotino del Museo delle Civiltà è una preziosa testimonianza di uno degli antichi mestieri che venivano condotti da artigiani ambulanti, falegnami, maniscalchi, meccanici, argentieri, orafi e così via, utilizzando la bicicletta non solo come mezzo di locomozione, ma anche come officina.
La bicicletta è una Bianchi a doppia canna orizzontale appartenuta all’arrotino Pietro Alberto Bruno Ciccone.
Il signor Ciccone, ancora adolescente, aveva appreso il mestiere dal padre, mantenendo così la tradizione familiare di un’attività oggi quasi dimenticata. Per oltre sessant’anni il signor Ciccone ha praticato questo lavoro per le strade del quartiere Esquilino di Roma, personalizzando e attrezzando il suo veicolo per svolgere al meglio il suo mestiere.
Il veicolo, nel suo stato originario, è stato donato dai suoi familiari nel 2012 al Museo delle Civiltà insieme alla cassetta degli attrezzi e ad alcune foto che mostrano la bicicletta in funzione nello storico quartiere romano.
Restauro
Raccolta fondi
La bicicletta è stata prodotta dalla ditta Bianchi. Per essere adattata alle esigenze dell’arrotino, alla ruota posteriore è stato tolto il pignone e la trazione è stata spostata sulla mola con un passaggio indiretto della trazione della corona a un doppio pignone, che trasferisce con una seconda catena il movimento alla mola.
La bicicletta, pertanto, poteva essere condotta esclusivamente a mano.
La bicicletta, in acciaio, presenta un grave danno strutturale alla prima canna dei tubi orizzontali, la superiore, che ha collassato a causa del peso della struttura della mola e della ruggine, ruggine causata, con molta probabilità, dalla permanenza d’acqua nelle giunzioni di sostegno dell’apparato utilizzato nell’attività di molature.
È presumibile che uno stato simile riguardi anche il secondo tubo orizzontale, ora coperto dalla morsa che sostiene l’apparato di molatura.
In più parti riverniciata, la bicicletta presenta in molti punti del telaio evidenti bolle dovute alla sottostante ruggine, molto consistenti e pronunciate nella parte bassa sia sul tubo verticale che su quello obliquo. La ruggine è dovuta, anche in questo caso, all’esposizione ad un quotidiano percolamento dell’acqua della mola lungo il telaio.
L'intervento intende consolidare le parti strutturali più danneggiate e precarie pur mantenendo l’integralità d’insieme di tutte le componenti e degli accessori nel loro stato originario, con sistemazioni di oggetti e materiali di recupero in un affascinante groviglio di adattamenti.
Il fine è di permetterne l’esposizione nel Museo delle arti e tradizioni popolari del Museo delle Civiltà in quanto testimonianza, dal forte valore antropologico e storico, di un antico mestiere ambulante ormai quasi del tutto scomparso.
Il restauro dovrà mantenere inalterate tutte le caratteristiche e i materiali peculiari di questa bicicletta nell’unicità della sistemazione datagli dal signor Ciccone nella sua pluridecennale attività. Quindi cordami, plastiche e oggetti di riuso saranno solo ripuliti quanto possibile, consolidati e garantiti dal rischio di successivo deterioramento.
Certamente occorrerà ripristinare il tubo orizzontale del telaio con un tubo esterno o interno di rinforzo che non alteri l’originalità della bicicletta ma metta in sicurezza tutta la pesante struttura della pietra molatrice. La ruggine sul telaio e sulle altri parti accessorie andrà eliminata e stabilizzata con opportuni prodotti inibitori di corrosione.